Tra le nuove introduzioni di Apple Arcade si distingue il nuovo titolo di Broken Rules, che scopriamo con piacere in questa recensione di Gibbon: Beyond the Trees. C’è un nobile intento dietro alla costruzione di questo gioco, che unisce una meccanica peculiare alla volontà di sensibilizzare il pubblico su argomenti ecologici, riuscendo nel doppio intento di proporre una sorta di platform con elementi endless runner originale e una storia in grado di colpire con notevole impatto, mettendo in scena la drammatica condizione di una specie animale a rischio di estinzione.
È qualcosa che Apple Arcade ha sperimentato già in passato in alcuni titoli dal concept fortemente legato ad intenti educativi, come Alba: A Wildlife Adventure o Beyond Blue, tanto per menzionarne un paio, ma che in questo caso viene raggiunto in maniera differente, con il coinvolgimento attivo del giocatore che entra in contatto con le tematiche ambientaliste attraverso la fisiologica empatia che si instaura con i protagonisti del gioco.
Non ci sono spiegazioni esplicite attraverso dialoghi, filmati, documentari o testi scritti da leggere, perché Gibbon: Beyond the Trees mette in scena il dramma di una specie a rischio di estinzione in maniera più diretta, facendocelo vivere in prima persona nelle azioni dei protagonisti e nelle meccaniche stesse del gameplay, con una soluzione di notevole impatto.
Protagonisti della storia sono una famiglia di gibboni la cui vita viene sconvolta dall’irruzione dell’uomo nel loro habitat naturale e dalla distruzione che ne deriva: tutto questo avviene semplicemente seguendo la continua corsa delle creature tra i rami degli alberi, che li porta progressivamente ad affrontare situazioni sempre più pericolose, dalla tranquillità del cuore della giungla all’avvicinamento agli uomini e alla “civiltà” moderna, con la conseguente distruzione degli elementi naturali. Il tutto viene vissuto senza parole, semplicemente seguendo il flusso dei movimenti e lo scorrere delle ambientazioni all’interno dei 10 livelli da percorrere.
La corsa dei gibboni, tra acrobazie e drammi
Gibbon: Beyond the Trees, un meraviglioso scorcio sulla giungla
Il meccanismo alla base del gameplay ricorda quello tipico degli endless runner, ma in questo caso si rilevano maggiori elementi di abilità vicini al platform classico, con la necessità di effettuare i salti con il giusto tempismo e la scelta dei movimenti corretti per raggiungere i punti necessari e non perdere velocità. Tutto è legato alla fluidità dei movimenti, per mantenere una velocità costante in modo da avere lo slancio per raggiungere i rami degli alberi e proseguire la corsa evitando pericoli e ostacoli. La dinamica ricorda un po’ quella di Tiny Wings: si tratta di toccare lo schermo con un dito per afferrarsi ai rami, tenerlo premuto per passare da un ramo all’altro e lasciare il touch screen per lanciarsi in volo, cercando di mantenere il giusto tempismo tra appigli e salti in modo da mantenere velocità ed eventualmente usare un doppio tocco per sfruttare la scivolata sulle superfici, in grado di garantire ripartenze con grandi accelerazioni.
Il risultato è un flusso costante di movimenti che richiama la “brachiazione“, ovvero il sistema di spostamento tipico dei gibboni basato sull’oscillazione e, se eseguito correttamente, risulta particolarmente godibile e liberatorio, facendoci vivere da vicino l’emozione data dall’estrema agilità di questi animali. Di conseguenza, si tratta di un gameplay molto semplice: è richiesto solo di toccare lo schermo con il tempismo migliore e mantenere il flusso, con i pericoli che emergono solo nei momenti più avanzati e, generalmente, non offrono sfide di grandissimo rilievo.
Gibbon: Beyond the Trees: un’immagine del gioco con un primo insediamento umano
Di fatto, le traiettorie da seguire sono svariate e facilmente percorribili, cosa che riduce l’esperienza di gioco a una corsa piuttosto continua, sporadicamente interrotta dalla necessità di effettuare altri tentativi nei casi in cui ci non si capisca alla prima come superare un determinato ostacolo, ma questo difficilmente rappresenta un tasso di sfida elevato.
D’altra parte, non è questo il punto di Gibbon: Beyond the Trees, che si rivela essere soprattutto un piacevole passatempo a base di ritmo e flusso dei movimenti, il tutto accompagnato da un’estetica evocativa e molto affascinante che ricorda, per certi versi, la rappresentazione in stile naïf della giungla del sud-est asiatico. La Campagna può essere conclusa in un’ora di gioco, ma è poi possibile sbloccare la modalità Liberazione che consente di muoversi continuamente all’interno di una giungla generata in maniera procedurale, per liberare vari animali.